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10 marzo 2017

G. R. R. Martin - Le cronache del ghiaccio e del fuoco (conosciutoanche come "il trono di spade")

Oggi vi vorrei parlare di una saga fantasy che ho iniziato quest'estate e mi ha stupita moltissimo: si tratta della saga da cui è stata tratta la famosissima serie televisiva "il trono di spade" (in inglese "games of thrones).

Titolo: le cronache del ghiaccio e del fuoco 
Autore: G. R. R. Martin
Date di pubblicazione: 1996- ?

DI COSA SI TRATTA?
È una saga fantasy composta da 7 volumi nell'edizione originale (in Italia la Mondadori ha fatto un po' un macello per incrementare i guadagni), 2 dei quali devo ancora essere pubblicati.

COSA SUCCEDE?
In un continente in cui le stagioni durano anni, suddiviso in sette regni, è in corso una lotta per la conquista del "trono di spade", trono su cui siede il re di tutti i sette regni. Non voglio dire altro poiché la saga è troppo bella per voler anticipare qualcosa, dovete assolutamente leggerla!

RECENSIONE
Tra intrighi e delitti, la trama non cesserà mai di coinvolgere il lettore, spingendolo a continuare la lettura; 
Ogni capitolo è dedicato ad un personaggio e, nonostante la narrazione sia in terza persona, avremmo la possibilità di conoscere il punto di vista del personaggio in questione.
È presente un grandissimo numero di personaggi e all'inizio bisognerà prendere confidenza con questa  marea di gente che ci viene presentata dall'autore, persone che non sono per nulla stereotipate ma presentano caratteri variabili, che le portano vicinissime alla realtà.
La lettura è decisamente coinvolgente, il linguaggio a volte volgare rende i personaggi e gli eventi ancora più reali ed "umani" aumentando il coinvolgimento da parte del lettore. 
Unico appunto: a volte alcuni capitoli risultano noiosi ma ciò è dovuto al fatto che essi servono a fare da "collante" all'intera e complessa trama per cui sono assolutamente necessari!
In coclusione posso benissimo dire che questa saga è davvero tra le più belle che io abbia mai letto, e l'autore è un genio del male nel stuzzicare la curiosità dei lettori... 

A CHI LO CONSIGLIO
Sicuramente è adatto agli adulti e non ai bambini; lo consiglio anche a chi non ama il genere fantasy poiché lo stile è molto diverso rispetto al fantasy a cui siamo abituati!
Chi ha visto solo il telefilm può benissimo leggere i libri senza annoiarsi durante la lettura perché vengono approfondite molte cose che non emergono dalla visione della serie Tv.

Devo dire che le tre stagioni televisive sono davvero ben fatte, al punto da risultare una droga... Io ho visto prima queste e solo poi ho letto i libri e davvero, iniziare a vedere/leggere questa serie vi farà cadere nel baratro della dipendenza!

Voi conoscete questa saga?

Un grande saluto,

Míroel

19 giugno 2013

Harry Potter(saga completa)-J.K. Rowling

Premetto che questo post sarà davvero molto lungo e probabilmente logorroico.
Questa non la definirei una recensione ma una chiacchierata sul libro che mi ha insegnato ad amare la lettura: "Harry Potter"



COS'è HARRY POTTER?
È un universo, un mondo immaginario, creato da una donna che da sempre ama scrivere ed inventare storie.
Questo mondo ha ospitato milioni di bambini, di ragazzi e di adulti, diventando quasi reale; la capacità dell'autrice di catturare il lettore nel vortice delle avventure narrate è incredibile, questa saga si lascia letterlamente divorare.
Ma com'è possibile che un libro sia adatto sia a bambini che agli adulti?
Questa è davvero una cosa meravigliosa: tutti possono apprezzare questa lettura!
La Rowling ha saputo, in modo furbo, nascondere il peso di certi temi attraverso immagini che solo gli adulti possono cogliere, lasciando ai bambini la parte più leggera della narrazione.
Ad esempio la figura del dissennatore è molto ben costruita: una sorta di "mostro" che porta via tutta la felicità lasciando gelo e paura dietro di sè; questo rappresenta la depressione (che la Rowling per altro conosce personalmente) ed un bambino è difficile che faccia il collegamento, mentre l'adulto sì..

Forse gli ultimi libri (dal 5 al 7) non sono proprio adatti ai più piccoli perché i temi si incupiscono e tutto si fa più pesante e ciò è perfettamente in linea con la trama: se all'inizio si respira un'aria spensierata visto che Voldemort è dato per morto, dal 5 in poi si assiste ad un crescendo di inquietudine.
(Personalmente preferisco proprio questi volumi più cupi!)
Nello specifico, il mio preferito è il settimo perché emerge la genialità della Rowling nel piazzare "indizi" invisibili in tutti i libri... Indizi che si ricompongono in puzzle nell'ultimo volume (spiazzante!

IL MIO VIAGGIO NELL'UNIVERSO DI HARRY POTTER
All'età di 8 o 9 anni la maestra di italiano (Roberta) ci lesse "Harry Potter e la pietra filosofiale" e ci chiese di disegnare ciò che immaginavamo mentre lei leggeva.
Ho ancora il disegno che ritraeva Zia Petunia e un altro che raffigurava Harry e Ron sul treno che mangiavano dolci.
Io odiavo leggere ma un giorno la maestra Roberta ci portò in biblioteca per prendere in prestito un libro; così ecco che io, senza la più pallida idea di cosa prendere, mi decisi a provare con Harry Potter. Ricordo ancora che chiesi al bibliotecario di prendermi il volume dallo scaffale perché era troppo in alto!

Da quel giorno iniziò il mio viaggio nel mondo dei libri e in particolare nel mondo creato dalla Rowling.
Finito un libro aspettavo con ansia l'uscita del successivo che poi mi facevo regalare e lo finivo in un giorno o anche meno. Mia madre fu costretta a nascondermi i libri (all'epoca c'erano solo i primi quattro) perché ero costantemente immersa nella lettura e mi rifiutavo di fare i compiti XD
Tutto questo è durato dieci anni, quando poi si è concluso il mio viaggio con l'uscita del settimo libro è stato brutto e triste visto che la saga ormai mi accompagnava da un decennio. È stato brutto finire di leggere "i doni della morte", purtoppo sarebbe finita l'attesa... 

Devo molto alla Rowling, devo a lei i miei successi nelle materie umanistiche, il mio amore per la lettura e la scrittura. Alle elementari lessi anche la sua biografia e rimasi affascinata dalla forza di quella donna e da come la sua passione ed immaginazione siano riuscite a salvarla; arrivai ad un punto in cui ero sicurissima di voler diventare una scrittrice e scrivevo un sacco di racconti, allenandomi inconsapevolmente. Il risultato fu un notevole incremento dei voti in italiano =]


NOTA: ho letto più volte che la versione italiana risente molto della traduzione perciò prima o poi ho intenzione di leggerli tutti in lingua originale!


Se non avete mai letto nessuno di questi libri, io vi consiglio di provarci perché sono davvero coinvolgenti; vi dico già però che i primi sono leggeri mentre il bello a mio parere arriva con gli ultimi. È però necessario leggerli tutti per riuscire a capire al meglio l'ultimo.
NON fate affidamento ai film! Non hanno nulla a che vedere con la saga scritta dalla Rowling...(a parte un certo frammento dell'ultimo..)


Voi? Li avete letti?

Míroel

"Il seggio vacante"-J.K. Rowling

Faccio una premessa: sono cresciuta con i libri di questa autrice, da quando avevo 9 anni ho aspettato con ansia l'uscita di ogni nuovo capitolo della saga di Harry Potter e mandavo mio padre in missione per avere il libro il day one; questo percorso si è poi concluso all'età di 18 anni ma ancor oggi mi piace rileggere la saga (soprattutto gli ultimi 3 libri).
Devo a questa autrice davvero molto, ritengo che i miei successi scolastici nelle materie umanistiche siano dovuti soprattutto a lei! 
In ogni caso in questa recensione metterò da parte ogni mio affetto per J.K. Rowling =]

Titolo originale: the casual vacancy

Autore: J. K. Rowling

Editore: Salani

Anno: 2012


La storia è ambientata in una piccola cittadina inglese, dove tutti conoscono tutti. Potrei definire questo romanzo "corale" poiché l'autrice narra attraverso più punti di vista: l'adolescente che vuol fare l'alternativo, la signora anziana perbenista e pettegola, l'uomo manipolato e plagiato dal padre, la donna di mezz'età in piena crisi.

Leggendo sul web delle recensioni, ho notato che molti lamentano una scarsa caratterizzazione dei personaggi, ma a mio parere questa "piattezza" è solo apparente perché la trama ci porta piano piano a scoprire che dietro ad ogni famiglia, ad ogni personaggio, si celano dei segreti, degli scheletri nell'armadio e piani piano riusciamo a capire i vari comportamenti e caratteri. A mio parere ogni personaggio che sembra "stereotipato" ha un suo perché!

Non aspettatevi di leggere qualcosa di simile ad Harry Potter perché no sarà così! Lo stile della Rowling emerge chiaramente in questo romanzo e anche riguardo allo stile ne ho sentite di tutti i colori in varie recensioni e sinceramente non condivido tutte queste critiche perché ritengo che lo stile semplice e lineare si adatti molto bene al contesto in cui viene utilizzato: troverei strano e fuori luogo l'uso di uni stile troppo ricercato e ricco per un romanzo che narra storie di vita quotidiana.

Non sarà il romanzo del secolo ma comunque la Rowling riesce a tenere il lettore incollato al libro, seppur la qualità generale non sia poi così eccelsa (ho preferito Harry Potter).
Sinceramente se un libro mi fa dire istintivamente " mi è piaciuto" e mi ha coinvolto fino alla fine, io dico che è bello, anche se la critica lo boccia, anche se lo stile non è quello di Pirandello.
Ho letto recensioni nelle quali si diceva che il libro era coinvolgente, ma poi si stava a cercare il pelo nell'uovo, si facevano mille osservazioni critiche, per poi bocciarlo! Io lo trovo assurdo: se un libro mi ha coinvolto io dico che mi è piaciuto, perché in ogni caso vuol dire che qualcosa mi ha trasmesso, mi ha incuriosita. Non lo boccio per delle "mancanze" a livello stilistico e formale (a meno che non siano davvero gravi).

Forse molti si aspettavano un libro per adulti, con profonde riflessioni; in realtà la Rowling ha introdotto temi forti come la morte, il suicidio, le dipendenze, i disturbi psichici, l'amore. Dico proprio "introdotto" perché lei lascia al lettore una riflessione libera: lei ci mostra i fatti, noi poi riflettiamo, proprio come succederebbe nella vita reale. È un po' quello che succede in Harry Potter: i temi sono davvero belli ma sta al lettore rifletterci, e forse è anche per questo che la saga è adatta sia a bambini che ad adulti (un bambino difficilmente assocerebbe un Dissennatore alla depressione).

Voi l'avete letto?

Míroel


28 maggio 2013

L'ipnotista - Lars Kepler

Immagine presa dal web

Autore: Lars Kepler

Editore: Longanesi

Anno: 2010


Pagine: 594


Traduttore: A. Bassini








Qualche settimana fa ho finito di leggere questo thriller da cui è stato tratto un film.

Questa è in breve la trama, tratta da wikipedia:

"Una famiglia viene trovata brutalmente uccisa, l'unico testimone è il figlio adolescente rimasto gravemente ferito. L'investigatore Jonna Linna data l'impossibilità di interrogarlo, decide di chiedere aiuto al dottor Erik Maria Bark, chiamato per ipnotizzare il ragazzo al fine di scoprire dettagli chiave dell'accaduto conservati nel suo subconscio. Il dottore infrangerà la promessa fatta 10 anni prima di non praticare più l'ipnosi. Ben presto la sua vita e quella della sua famiglia saranno in pericolo."

Devo dire che spesso ci si trova un po' disorientati,  non si capisce bene cosa stia accadendo, ma ciò succederà spesso nella lettura, anche a storia inoltrata; ciò avviene soprattutto verso metà libro, durante un lungo flashback. (tutto ha un suo perché)
E' un libro che trascina, ti spinge a voler leggere ancora e ancora, per scoprire cosa accadrà.
Non avevo grandi aspettative da questo thriller e invece mi ha sorpresa positivamente perché trovo che sia scritto bene, i personaggi sono abbastanza caratterizzati, anche se potevano esserlo in modo più approfondito.
La trama è ben congegnata e poggia su basi abbastanza solide, anche se non mancano alcune sbavature (ad esempio dei personaggi le cui condizioni fisiche sono del tutto precarie, li troviamo ad eseguire inseguimenti o altro) che però si fanno perdonare visto che il libro tiene col fiato sospeso.
A metà libro circa troviamo un flashback che a mio parere è un po' troppo lungo, ma è indispensabile per comprendere gli avvenimenti del presente (e capire anche la soluzione dell' "enigma").

In conclusione posso dire che la lettura di questo thriller è stata piacevole e molto coinvolgente, non è un libro pesante e nemmeno banale.

Ecco dove comprarlo:L'ipnotista


Sicuramente lo consiglio!

Míroel

13 maggio 2013

J. R. R. Tolkien - "Lo Hobbit"

potete comprarlo qui: Lo Hobbit

Dopo aver riletto per la seconda volta "il signore degli anelli", mi sono finalmente decisa a leggere "lo Hobbit".
Non racconto la trama poiché è nota ai più e comunque non mi piace rivelare troppi dettagli a chi è intenzionato a leggere un libro.

Il pubblico a cui è rivolta l'opera è un pubblico giovane, fanciullesco, ma non per questo la lettura risulta banale e povera di contenuti e significati. Infatti si riconosce subito lo stile dell'autore con le sue descrizioni minuziose e le canzoni che caratterizzano i suoi scritti.
Il lessico non è infantile, infatti io mi aspettavo un lessico più povero e semplice, invece le parole sono sempre scelte con attenzione.
Il tono è a tratti scherzoso, a tratti più "solenne"; l'immagine che mi è rimasta impressa è quella di un vecchio nonno Tolkien che racconta una storia a dei bambini: il tono è famigliare, scherzoso ma anche in grado di far tenere il fiato sospeso. 

È stato curioso ed interessante scoprire come è stato ritrovato l'anello e sapere quali avventure ha avuto Bilbo in passato perché nella trilogia si parla di questo hobbit che viene visto in modo strano dagli   altri abitanti di Hobbiville poiché ha avuto una vita strana e di colpo si è ritrovato con una marea di ricchezze.
Non mi aspettavo che la sua vita fosse stata tanto avventurosa (dialogare con un drago non è u a cosa che si fa tutti i giorni) e ora vedo Bilbo in modo diverso rispetto a prima di leggere questo libro.

In conclusione: chi si aspetta i toni epici presenti nella trilogia rimarrà deluso perché, come ho già detto, è un libro rivolto ai bambini ma comunque c'è quel tocco di Tolkien che rende il tutto non-bambinesco (ci sono dei significati che dei bambini non possono cogliere). Lo so, non mi sono spiegata bene, ma trovo un po' difficile recensire quest'opera.
Sono rimasta anche sorpresa dalla premessa linguistica fatta dall'autore, è proprio tipico di Tolkien dare delle piccole lezioni linguistiche (non sulla nostra lingua, ma sulle lingue presenti nel libro!) e rimango sempre stupefatta dalla sua genialità!

(Se mi vengono in mente altre cose le aggiungo)

Grazie per la lettura,

Míroel